Riparazione Ernia inguinale
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Le ernie inguinali sono quasi sempre sintomatiche; e l’unica cura è la chirurgia. Una minoranza di pazienti è asintomatica, ma anche un approccio watch-and-wait in questo gruppo si traduce in chirurgia in circa il 70% entro 5 anni.
In tutto il mondo, la riparazione dell’ernia inguinale è uno degli interventi più comuni, eseguiti su più di 20 milioni di persone ogni anno.
Il trattamento chirurgico ha successo nella maggior parte dei casi, ma le recidive richiedono reinterventi nel 10-15% e disabilità a lungo termine a causa di dolore cronico (dolore che dura più di 3 mesi) nel 10-12% dei pazienti.
Attualmente, il trattamento dell’ernia inguinale non è standardizzato.
Il fatto che siano state eseguite così tante diverse riparazioni suggerisce che non esiste un “miglior metodo di riparazione”. Inoltre, grandi variazioni nei trattamenti derivano da differenze culturali tra i chirurghi, diversi sistemi di rimborso e differenze nelle risorse e capacità logistiche.
Le tecniche più utilizzate: Lichtenstein 64%, TEP 25%, TAPP 3%,
Le migliori tecniche operative dovrebbero avere le seguenti caratteristiche: bassa incidenza di complicanze (dolore e recidiva), relativamente facili da imparare, recupero veloce, risultati riproducibili e efficaci.
Scegliere la tecnica di riparazione dell’ernia inguinale migliore o più adatta è una vera sfida.
La decisione dipende anche da molti fattori come: caratteristiche dell’ernia, tipo di anestesia, preferenza del chirurgo, formazione, capacità e logistica.
La vera battaglia della chirurgia della parete addominale è rappresentata dalla continua riduzione dei tassi di recidiva e dell’incidenza di dolore cronico postoperatorio, che costituiscono le due maggiori problematiche in seguito a interventi di riparazione erniaria.
Negli ultimi anni si è assistito a un rapido avvicendarsi di nuove tecniche e tecnologie nel trattamento dell’ernia inguinale, che spaziano dalla chirurgia open a quella laparoscopica e robotica.
Ho avuto la necessità ,come tutti i colleghi ,di standardizzare un intervento che portasse a una diminuzione delle complicanze e a un miglioramento dei risultati.
Dopo aver partecipato agli albori della tecnica tension-free per la riparazione dell’ernia inguinale e aver frequentato centri di eccellenza ho rivalutato sulla base della mia esperienza i vari metodi di riparazione dell’ernia personalizzando una tecnica che tra tutte negli anni mi ha dato ottimi risultati.
Ho deciso di applicare la tecnica video-laparoscopica solo in corso di interventi addominali per altra concomitante patologia per la complessità della tecnica e dei possibili rischi oltre alla necessità di una anestesia generale controindicata in pazienti ad alto rischio per patologie cardio-respiratorie e trattamento anticoagulante.
Tecnica controindicata spesso in pazienti già sottoposti a interventi sull’addome, prostatectomizzati o in esiti di traumi del bacino.
Le complicanze legate all’accesso laparoscopico possono essere diverse: aumenta il rischio di lesioni viscerali durante l’ingresso trans-addominale con TAPP mentre aumenta il rischio di lesioni vascolari durante l’entrata extra-peritoneale e la dissezione durante la TEP.
Sebbene non siano disponibili dati accurati e recenti, nella maggior parte dei paesi la riparazione sec. Lichtenstein è probabilmente la prima scelta nella maggior parte dei casi.
A causa dell’anatomia e della fisiologia umana, la mesh deve essere conforme a una determinata struttura e profilo di stabilità. I requisiti della mesh comprendono: forza sufficiente per rinforzare la riparazione, l’elasticità, la capacità di integrarsi nei tessuti senza formare cicatrici bloccanti, un basso rischio di infiammazione cronica e un basso rischio di aderenza batterica
La selezione della mesh è quindi un fattore importante da considerare se si desidera ottimizzare i risultati chirurgici
Dopo accurata revisione della mia casistica posso affermare che la tecnica open sec, Lichtestein è quella che ha dato ai miei pazienti i migliori risultati soddisfacendo le loro aspettative.
L’ anestesia locale in riparazione aperta ha molti vantaggi e il suo uso è raccomandato se il chirurgo è esperto. Particolare attenzione va posta dovrebbe sul riconoscimento nella chirurgia a cielo aperto dei nervi.
Ritengo che la tailored surgery che lascia un grande spazio all’esperienza personale sia l’atteggiamento più corretto nella pratica chirurgica di riparazione dell’ernia inguinale, scegliendo il materiale più idoneo alle caratteristiche del paziente: conformazione fisica, età, condizioni generali, attività sportiva agonistica e modellando la rete per renderla un tutt’uno con i piani anatomici.
L’intervento in anestesia locale in day hospital dovrebbe essere il gold standard per la riparazione dell’ernia.